La Giardiasi, così denominata dal nome del suo scopritore, un tassonomista francese, Alfred M. Giard (1846-1908)ed in seguito studiata e descritta dettagliatamente, ad oggi conta più di 40 specie in relazione all’ospite. Infetta molti vertebrati, tra cui il cane, gatto e uomo ed è un'affezione enterica protozoaria dovuta allo sviluppo patogeno di Giardia (Lamblia)organismo unicellulare, molto piccolo che può causare gravi problemi soprattutto nei cuccioli . Questi microrganismi possono sviluppare infezioni del tratto digestivo causando spesso la morte. Il cane si contagia ingerendo le cisti disperse nell'ambiente, in particolare nelle acque stagnanti e contaminate da feci. Una volta ingerito il materiale contaminato, la cisti si apre a livello intestinale e rilascia la sua forma attiva detta " trofozoita", munita di flagelli che gli consentono il movimento. Il "trofozoita" si attacca alla parete intestinale dando inizio ad una serie di divisioni cellulari.Se il cane è in buona salute con un forte sistema immunitario, i trofozoiti possono sopravvivere nella parte inferiore del tratto digestivo per alcuni anni senza dare particolari problemi, ma se il cane ha un debole sistema immunitario o di sovraccarico, i trofozoiti possono svilupparsi, continuando a moltiplicarsi e causando appunto questa malattia debilitante (Giardiasi).
SEGNI CLINICI
Il segno clinico più comune è la presenza di feci diarroiche mucose ed acquose con un odore particolarmente forte. In merito alla gravità della malattia, gli animali possono presentarsi sia in buone condizioni che presentare una certa depressione. Comunque questo quadro può essere comune anche ad altre patologie parassitarie.
DIAGNOSI
L'agente eziologico viene messo in evidenza con la raccolta di un campione di feci ed analizzando il materiale fecale alla ricerca delle cisti di Giardia.Le cisti che si liberano nell'ambiente non sempre vengono eliminate, perciò è più utile raccogliere le feci per tre giorni consecutivi, analizzandole separatamente. Sono disponobili dei "kit"per l'identificazione immunologica e per l'identificazioine dei vari ceppi , la tecnica PCR.
TERAPIA
Il Metronidazolo (FLAGYL) è il farmaco più usato per questa patologia; viene somministrato per os per circa una settimana.
PREVENZIONE
Essendo una malattia zoonosica, si deve adottare delle precauzioni per evitare l'infestazione nell'uomo, in particolare in quei soggetti immunodepressi .Igiene e controlli appropriati con trattamenti specifici sono fondamentali per prevenire il riciclo dell'infestazione dopo il trattamento. Nell'ambiente, la contaminazione può essere ridotta al minimo effettuando trattamenti disinfettanti con sostanze contenenti sali di ammonio quaternari o ipoclorito di sodio (varichina).